ORIENTEERING: QUELLA STRANA E DIVERTENTE DISCIPLINA CHE ARRIVA DAL NORD
1919, Stoccolma (Svezia) – Viene organizzata la prima gara ufficiale di “Orienteering” a cui prendono parte 202 concorrenti. Le vere origini dell'Orienteering risalgono però alla fine del XIX secolo quando in Norvegia viene organizzata una prova di “Sci d'Orientamento”.
Negli anni venti la partecipazione a questa nuova disciplina sportiva subisce un rapido incremento tanto da organizzare, nel 1932, una prima gara internazionale di Orienteering alla quale partecipaziono appassionati da tutto il mondo: Danimarca, Unione Sovietica, Svizzera, Ungheria, Cecoslovacchia, Satati Uniti. In Italia l'Orienteering vede un primo sostegno negli anni '50 da parte di alcuni gruppi sportivi militari che cartografano la zona di Monticolo, in provincia di Bolzano, e vi disputano il "Trofeo Buffa".
In Italia l'orientamento, in particolare la corsa orientamento, è molto praticata anche livello scolastico (medie e liceo). Gli studenti competono a livello provinciale e regionale e per ciascuna regione si possono qualificare alla fase nazionale una squadra maschile, una femminile e un atleta individuale.
Bella la storia ma... cosa sarà mai questo Orienteering? Forse lo avete già sentito nominare ma non avete mai approfondito. Lo facciamo noi, siamo certi che quando avrete finito la vostra lettura vi sarà venuta voglia di provare.
L'Orienteering è una singolare disciplina chiamata anche Sport dei Boschi sebbene si possa praticare anche in altri ambienti come i centri sotrici delle città, i parchi pubblici, le campagne... Bussola alla mano siamo pronti per partire. Prima di tutto dobbiamo effettuare l'iscrizione che ci permette di ottere il pettorale e il “cartellino testimone” che l'atleta dovrá punzonare in gara. Nelle competizioni maggiori si utilizza addirittura un sistema di controllo elettronico con un microchip. E via che si parte! Si inizia ad intervalli di alcuni minuti l'uno dall'altro; al via il concorrente riceve la carta del terreno di gara su cui sono disegnati alcuni cerchietti che rappresentano i punti di
controllo.
Un triangolo, invece, segna la partenza. In sostanza il concorrente deve raggiungere i punti di controllo nella stessa sequenza in cui sono numerati sulla carta. Ad ogni controllo c'è una lanterna: è qui che l'atleta troverá un punzone con cui marcare, sul cartellino testimone personale, il proprio passaggio. Una volta trovate tutte le lanterne si giugne al traguardo dove viene rilevato il tempo, il cartellino testimone viene ritirato e controllato. Se le punzonature sono complete, vince colui che ha impiegato il minor tempo.
Non è divertente?! Noi non vediamo l'ora di avventurarci tra i boschi!
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